Il criol è una lingua difficile per gli stranieri, non solo perché è priva di regole e grammatica, ma anche perché si porta dietro tutta una serie di consuetudini e tradizioni orali a noi sconosciute che rispecchiano il modo di vita del capoverdiano.
Leggendo degli studi e delle tesi fatte da linguisti portoghesi, sulle diversità linguistiche, ho scoperto diverse cose interessanti che mi hanno portata a capire meglio il perché di certe parole o certe frasi.
Un esempio è la parola “obrigado” (grazie).
Ultimamente l’uso di questa parola sta cambiando, perché a contatto con gli stranieri, la gente ha capito come la si usa in Europa e si sta adeguando, ma originariamente non era così.
Qualunque straniero che arrivava qui fino a qualche anno fa, pensava che i capoverdiani non amavano ringraziare e quindi erano maleducati Infatti si notava che quando gli si dava qualche cosa, o gli si faceva un favore, non ringraziavano; semplicemente prendevano quello che gli si dava e via.
Bene, ora so che è proprio una “regola” prammatica, determinata dalle consuetudini, che vuole che il termine ” obrigado”, venga utilizzato solo per chiudere, finire una relazione; solo per ringraziare di cose passate, ma finché siamo in contatto, finché ci scambiamo cose e favori, o quando ci siamo appena conosciuti, allora non si usa questo termine, che esprime solo una “chiusura”.
Ecco perché per il capoverdiano è normale prendere senza fare tanti salamelecchi. Per loro è normale che tu gli faccia un favore se puoi, così come se possono lo faranno a te e non si aspetteranno che tu ringrazi.
Anche se adesso la cosa sta cambiando come ho detto, si nota pur sempre che quel grazie è sforzato, non è che gli viene naturale come a noi. Non dimentichiamo che dire grazie è forse la prima cosa che noi insegniamo ad un bambino. A loro non viene neanche in mente di insegnare ad un bimbo a dire grazie per una caramella ad esempio, perché è normalissimo che gli si dia una caramella e che lui la prenda!
Se invece per strada ti incontri con persone un po’ avanti negli anni e le saluti, queste ti risponderanno cortesemente e ti diranno “obrigado” … perché tu sei uno sconosciuto che le ha salutate, si è interessato di chiedere “come va”? (qui fa sempre parte del saluto), ma la cosa finisce li, e ognuno va per la sua strada. In questo caso è normale dire grazie
La gente più giovane invece si sta adeguando alla forma di ringraziamento europea.
Qui vi lascio un altro indirizzo: http://kriolu.org/creole
Questo sito è in inglese con la traduzione in criol. I termini sono affidabili.
In italiano non credo ce ne siano, ma se qualcuno di voi ne ha notizia, fateci sapere !!
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se posso lasciare un mio modesto contributo frutto della personale esperienza in quel di Cabo Verde, un innamoramento iniziato nel 2008 che prosegue tutt’ora grazie anche all’apprendimento di base del portoghese: mi sono appoggiato alla collana ASSIMIL” il nuovo portoghese senza sforzo”, metodo intuitivo si può averne un’idea su http://www.assimil.it 011 91 31 965
sono rimasto stupito dalla facilità con cui apprendevo e oggi, tranne qiualche caso, comunico senza problemi- boa sorte, ate logo
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Grazie per il consiglio Danilo. Unitamente al corso che ho segnalato nella sezione del Portoghese, può essere molto utile.
Per quanto riguarda il Criol di cui si stava parlando, non esiste ancora modo in internet di cimentarsi con l’apprendimento di questa lingua.
Ma tu che stai parecchio a Capo Verde, lo sai meglio di me 🙂
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Oh, questo post fa proprio al caso mio.Sono molto interessata a queste cose, la lingua, le usanze, il significato delle parole.Mi piacerebbe tanto,se puoi, naturalmente, poter leggere qui qualcosa, qualche frase d’uso, in creolo capoverdiano, possibilmente con la fonetica…esiste qualcosa in rete? lo so che avevi scritto che non era facile, che era essenzialmente una lingua più parlata che scritta..
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Vedrai che piano piano metteremo frasi e frasette e fonetica …. dammi tempo perché fa caldo!!!!! 🙂 In più sto dipingendo le porte e sono quasi più occupata di quando andavo in ufficio!!!
Poi dall’Italia mi dicono: “ma cosa fai tutto il giorno, non ti annoi?!!
Tornando al Criol, è in effetti una lingua solo parlata. Nel 1998 è stato creato un alfabeto e si sta tuttora lottando per creare un dizionario e dichiararla lingua ufficiale a tutti gli effetti. L’idea sarebbe quella di arrivare ad una popolazione bilingue, lasciando il portoghese, ma inserendo anche il criol sia nell’insegnamento che nelle funzioni pubbliche.
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Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
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Kriulu iniciacion al idioma e’ un sito molto elementare ma comodo.
Invece per il portoghese consiglio il corso dell’Erasmus per principianti
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Ho trovato il sito Silvia. Ho notato che molti vocaboli riportati non corrispondono alla realtà. Il criol di Santiago è in effetti leggermente differente da quello delle isole di Sopravento, ma qui mi sembra ci siano termini proprio non in uso.
Il sito è in Spagnolo con traduzione in Criol, se capite lo spagnolo, dateci un’occhiata perché è comunque interessante.
L’indirizzo esatto è il seguente: http://www.ikuska.com/Africa/Lenguas/kriolu/index.htm
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