Il mio ottimo “corrispondente” da Fogo, mi ha segnalato una notizia che reputo interessante, ma prima di parlarne, devo farvi un minimo di “storia” dell’Ospedale in questione:
A São Felipe, sull’isola di Fogo, c’è l’Ospedale Regionale San Francesco di Assisi, che è in grado di offrire vari servizi ospedalieri, tra cui anche la camera operatoria, agli abitanti di Fogo e Brava.
E’ stato gestito parecchi anni dai Frati Cappuccini, non aveva personale stipendiato, ma i frati si avvalevano solo dell’opera di medici volontari che venivano dall’estero e delle suore come personale infermieristico.
Per anni i Frati hanno incamerato le varie donazioni ed i vari aiuti provenienti da tutto il mondo per far si che l’ospedale potesse funzionare bene e dare un buon servizio.
Malgrado ciò, nessun capoverdiano ha mai avuto l’opportunità di lavorarvi, a meno che prestasse la sua opera gratuitamente, mentre il servizio dato era scadente in quanto non sempre c’era la disponibilità di medici.
Intanto arrivò il momento in cui l’ospedale aveva bisogno di alcuni interventi di manutenzione, mentre le donazioni pare fossero diminuite … (chissà perché?)
A questo punto i Frati hanno deciso di tenere per loro solo una parte del complesso, quella delle due case accoglienza, piscina e auditorium che si trovano in buone condizioni e sono funzionanti, per cedere invece allo Stato la parte dell’ospedale che non rende nulla e anzi, ha dei costi.
Un anno fa quindi, l’Ospedale passò ad essere statale.
Ora, l’ospedale impiega personale medico ed infermieristico capoverdiano, anche se continua ad avvalersi di medici stranieri volontari quando possibile.
Questo sarebbe un passo avanti, lavoro per capoverdiani …. ma ahimè, da mesi ormai il personale non viene pagato!!! Già, ci troviamo ancora una volta di fronte all’ottima capacità gestionale di questo bel Paese, che unitamente alla solita mancanza di fondi riesce sempre a fare disastri!!
Fin qui la “storia” di questo complesso sanitario.
Ma la notizia che mi è stata segnalata, non riguarda questo, riguarda la mancanza di acqua.
Dal 19 di giugno scorso, più di un mese fa, l’Impresa Aguabrava, responsabile dell’erogazione dell’acqua sull’isola, ha interrotto il servizio, avendo l’Ospedale accumulato un debito di circa 14500 € nei suoi riguardi!!
Quindi, oltre a non pagare i dipendenti … non pagavano l’acqua.
Succede però, che a fine giugno è stata pagata una parte del debito, più della metà, ma malgrado ciò l’acquedotto non ha rimesso in funzione il servizio, pretendendo il saldo totale prima di ridare l’acqua.
Possiamo immaginarci cosa può essere un ospedale senz’acqua? Disastro totale!!!
Io non sono ferrata in materia e quindi non posso parlare, ma non è che trattandosi di un ospedale, l’acqua sarebbero obbligati a darla comunque? Se così fosse, l’Acquedotto andrebbe denunciato? Oppure hanno ragione loro e possono sospendere il servizio, così come se fosse un privato?
Sarei curiosa di saperne di più, chissà se qualcuno mi può illuminare?
Ciao Silvia
Quindi a questo punto dobbiamo proprio venire a trovarti !
Ma dalle tue righe traspare una grande delusione verso “gli esseri umani”. Ogni popolo ha le sue tradizioni ed abitudini dure a morire, vedi noi italiani!. E’ vero a volte sembra quasi di rimbalzare in un muro di gomma, sembra quasi che l’atteggiamento sia della serie “ma questi che vogliono” oppure “ma chi me lo fa fare”, “tanto non è roba mia”, “sappiamo noi come fare”!
Insomma sembra quasi che non ci sia la voglia di imparare qualcosa di nuovo e di non riuscire a migliorare la propria esistenza e quindi viene la voglia di dire “che si arrangino”!
Ma non possiamo fare i Don Chisciotte che al posto dei mulini al vento vedono dei giganti, sono solo mulini al vento, sono solo “uomini”, insomma non ti devi scoraggiare!
E’ bene pensare agli animali ma non possiamo sostituirli agli uomini e poi dico sempre che se tutti noi riuscissimo ad avere un intento unico forse piano, piano (ma che dico pianissimo) si potrebbe riuscire a cambiare qualcosa. Non credi?
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Io non sono per niente scoraggiata, al contrario! Ma ho smesso di pensare di dover essere io a migliorare l’esistenza di qualcun altro… soprattutto perché, inevitabilmente, il migliorare andrebbe nella “mia” direzione, che non sono per niente sicura che sia quella giusta… Ti faccio un esempio banale: in una società basata sul lavoro come la nostra, i disoccupati sono inevitabilmente degli emarginati… si deprimono, si impasticcano, si alcolizzano, si suicidano… hai mai visto qui un disoccupato triste?????????????????? Qui a mindelo si organizzano le partite a pallone in spiaggia e sono quelli che stanno meglio di tutti… So per certo che a Capo Verde arrivano milioni e milioni di euro di aiuti all’anno da tutto il mondo… un po’ per buon cuore, un po’ per tirare dalla propria parte un paese situato in modo cosi strategico… CV potrebbe essere un paradiso, con tutto il sole e il vento che abbiamo potremmo avere acqua dolce e elettricità a volontà, potremmo trasformare Cv in una nuova Las Vegas, la Hollywood africana, giardini pensili, piscine, illuminazione colorata su ogni negozio giorno e notte… potremmo trasformarla in un paese del futuro, con auto elettriche (tanto la strada più lunga non supera gli 80 chilometri…) autobus elettrici gratis per tutti… Invece siamo ancora qui con la gente che fa la cacca nei sacchetti di plastica e poi l’abbandona per strada (poi i cani aprono il sacchetto e la colpa della puzza è la loro…).
Perché? perché è meno faticoso e meno rischioso fare la cacca nei sacchetti plastica e poi andare alle feste a ubriacarsi di grogue che lottare per i propri diritti, smascherare i delinquenti che si mettono in tasca gli aiuti, organizzarsi per fare proposte di gestione nuove e diverse, ecc. Ho conosciuto anche capoverdiani che la pensano/pensavano come me… sene sono andati all’estero… Del resto anche i nostri migliori laureati se ne vanno all’estero (dove per altro vengono ben accolti e ben pagati…) perché in Italia si sperpera tutto, anche l’intelligenza… quindi io ho semplicemente deciso che preferisco dar da bere a un cane assetato o aiutarlo a morire quando viene spiaccicato da un’auto… del resto non tolgono al patente nemmeno a chi ammazza i cristiani… figurati quando mai ci sarà una legge che punisce i maltrattamenti agli animali… Come ha detto gandhi, il livello di civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali… da noi c’è ancora la vivisezione… cosa vogliamo insegnare a chi????
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Certo che a CV arrivano milioni di contributi ! ed in effetti c’è da chiedersi dove vanno a finire, come è da chiedersi dove vanno a finire tutti i soldi che vengono versati per i mega villaggi..sic! Da profano e da viaggiatore mi pare di notare una politica che tende a sfruttare, in maniera intensiva e senza nessun scrupolo, le risorse, paesaggistiche e naturali, di queste isole,. E’ mai possibile che non si pensi (come ho già detto) ad un politica turistica ecosostenibile dando la possibilità alla gente locale di diventare essi stessi attori di un turismo diverso? Ad esempio mi pare che non ci siano riserve marine e quei pochi parchi nazionali sono per lo più sconosciuti e difficilmente raggiungibili e senza infrastrutture ( vedi Monte Gordo!). Potrebbe esserci però il problema, che tu ben evidenzi, che la stessa popolazione non è reattiva a certi stimoli, anzi magari se ne fregano pure ed ecco che i pochi “capaci” traggono , e devo dire giustamente, benefici . Credo che il concetto sia quello che tutto sommato si campa lo stesso! Ma vuoi vedere che sotto sotto anche a livello governativo fa comodo che ci sia una certa “ignoranza” o “infingardaggine” infatti qualcuno diceva che “l’ignoranza è l’oppio dei popoli”! Giustamente manca anche una vera politica ecologica, ma forse più che di ecologia si dovrebbe parlare di interesse nazionale e quindi essere più indipendenti energicamente, vento e sole tutta energia gratis, come dici infatti potrebbe essere un paese proiettato al futuro …..invece…sic! Qualcosa non torna, quali sono gli anelli di collegamento a questa incapacità generale?
Forse è meglio che si continui a fare la “cacca” nei sacchetti, ad essere felici di non avere lavoro, o per essere felici di bere grogue, quanti popoli sono stati sottomessi con l’alcool?..ma tanto si campa lo stesso!
Qui in realtà negli ultimi 40/30 anni si è perso quel poco senso di educazione e rispetto, anche della cosa pubblica, che era stato lasciato!
Non credo che in questa situazione si possa pensare che la direzione che uno propone sia quella giusta, ma credo che una indicazione si possa provare a dare (e forse tu la stai dando senza accorgertene) . Come? Noi non possiamo insegnare niente a nessuno poiché c’è sempre da imparare, possiamo solo continuare in quello che si crede, con le idee portando non l’insegnamento ma la testimonianza di quello che siamo, consapevoli degli errori che anche qua in Italia vengono fatti e proprio per questa consapevolezza possiamo “dire”………!
Grazie Luisa e Silvia per le opportunità che date e scusatemi ancora se mi lascio prendere dallo scrivere un po’ troppo!
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Gentile sig. ra Pini,
le scriviamo da parte dell’ASDE e dell’AMSES, in risposta a questo suo post.
Posto che, prima di scrivere male o bene di qualsiasi argomento, non basta avere “ottimi corrispondenti”, ma corrispondenti che verifichino con estrema attenzione le notizie, desideriamo che questo post offensivo, le cui informazioni sono false, inattendibili e potenzialmente foriere di danni per due associazioni benefiche come ASDE e AMSES, venga immediatamente rimosso. Non è facile, per chi si dedica da molti decenni a un progetto come questo, leggere giudizi dati con superficialità e con evidente ignoranza dell’argomento.
Ci rendiamo conto che, in momento storico come questo, fare “di tutta l’erba un fascio” sia sentimento comune, ma siamo ben consci del fatto che pubblicare notizie non verificate comporti inevitabilmente delle reazioni e ci auguriamo che una blogger sia, al pari di un giornalista, capace di discernere la buona dalla mala informazione.
Per facilitarle il compito, di seguito troverà un dettagliato elenco – verificato e per il quale possiamo produrre puntuali testimonianze – di ciò che i frati Cappuccini e Padre Ottavio Fasano per primo, oltre all’ASDE e all’AMSES, hanno fatto e continuano a fare, per un Paese e un popolo da loro molto amato, al quale nulla hanno portato se non del bene, per oltre quarant’anni.
• La realtà giuridica proprietaria e gestrice dell’Ospedale “San Francesco d’Assisi” è stata, fino al 1° marzo 2012, l’”Associacao Solidariedade e Desenvolumento” (ASDE) di Fogo e NON i frati cappuccini. Dal 1° marzo 2012, l’Ospedale è sotto la giurisdizione del Ministero della Salute di Capo Verde, che lo ha ricevuto a costo zero dall’Asde, insieme al terreno, agli arredi e alle attrezzature tecnologiche.
Il primo presidente dell’ASDE è stato, per molti anni, l’ex Presidente della Repubblica, dott. Antonio Mascarenhas. Tra gli altri membri ci teniamo a ricordare l’ex Ministro della Sanità di Capo Verde, dott. Dario Dantas dos Reis, cardiologo molto stimato a Capo Verde.
• L’ASDE è un’Associazione i cui membri sono capoverdiani e italiani. Oggi il vicepresidente dell’Associazione è il prof. Daniel Medina, giornalista e scrittore. Dell’Associazione fa anche parte il giurista Geraldo Almeida: entrambi sono molto conosciuti e stimati a Capo Verde.
• Padre Ottavio Fasano, frate cappuccino, è il fondatore dell’Ospedale “San Francesco d’Assisi” e ha portato avanti, con estremo impegno e dedizione, un costante dialogo con le autorità competenti del Ministero della Salute Capoverdiano, fin dalla prima ora, con accordo specifico di autorizzazione (rinnovata per ben due volte) al Servizio Sanitario.
• L’Ospedale “San Francesco d’Assisi” NON HA MAI RICEVUTO UNA LIRA, UN EURO o UNA MEDICINA dal Governo di Capo Verde.
• L’Ospedale “San Francesco d’Assisi” è stato appoggiato dall’associazione italiana AMSES e dalle sue migliaia di amici e benefattori. L’AMSES ha portato avanti in modo ineccepibile l’altissima qualità del servizio e l’attenzione al paziente, attraendo malati dalle isole di Santiago, Brava, S. Vicente, Sal, etc…
• L’AMSES ha avuto precisi accordi con l’Ospedale “Santa Croce” di Cuneo e con l’Ospedale “SS Annunziata” di Savigliano.
• L’ASDE ha firmato un accordo con l’Università di Genova (Dipartimento di Chirurgia Generale), che è stato portato avanti con responsabilità e continuità, da qualificati professori di specialità, fino alla consegna dell’Ospedale.
• Padre Ottavio Fasano e l’ASDE hanno provveduto a istaurare una proficua collaborazione con la Scuola Infermieristica di Aosta, attraverso la prof.ssa Donatella Pierini, che per ben 5 anni ha seguito la formazione del personale della Sala Operatoria, delle corsie, etc…
• Padre Ottavio Fasano, attraverso i suoi contatti, ha dato la possibilità a 3 medici capoverdiani di specializzarsi per 3 anni in Ortopedia, Anestesia e Chirurgia Generale, presso l’”Ospedale Gradenigo” di Torino, sotto la supervisione dei migliori specialisti; ha dato la possibilità a un medico capoverdiano di specializzarsi in cardiologia, presso la “Clinica S. Luca” di Torino e presso l’Ospedale “Santa Croce” di Cuneo, per 3 anni; ha dato, A SUE SPESE, la possibilità di specializzarsi presso l’Università di Verona, per 4 anni, a due medici che lavoravano, PAGATI, da tempo all’Ospedale “San Francesco d’Assisi”, uno in Chirurgia Generale e l’altro in Radiologia.
• L’ASDE HA SEMPRE PAGATO TUTTO IL PERSONALE A FINE MESE. Non neghiamo che i pagamenti siano sempre stati fatti con estremo sacrificio, ma le 39 PERSONE TUTTE CAPOVERDIANE che hanno lavorato all’Ospedale hanno SEMPRE ricevuto lo stipendio (e i contributi), puntualmente. IL PERSONALE, COMPRESO QUELLO CAPOVERDIANO, PUÒ TESTIMONIARE RIGUARDO A QUANTO DETTO SOPRA.
• L’ASDE NON HA MAI LASCIATO L’OSPEDALE SENZ’ACQUA E QUANDO SI SONO VERIFICATI DISSERVIZI DA PARTE DELLA SOCIETÁ DISTRIBUTRICE, HA PROVVEDUTO A EFFETTUARE RIFORNIMENTI NELLE PROPRIE CISTERNE AUSILIARIE PER MEZZO DI AUTOBOTTI, PAGANDO PER IL SERVIZIO RICEVUTO.
• Per facilitare l’attività delle due sale operatorie, l’ASDE ha assunto, nel 2004, il dott. Serghei e la moglie, sig.ra Tatiana, esperta farmacista. Entrambi sono “figli” della scuola russa e hanno offerto un servizio eccellente, come professionisti e come responsabili del servizio. La popolazione oggi rimpiange la loro mancanza.
• INFINE, DECINE E DECINE DI MEDICI E LE AUTORITÀ LOCALI POSSONO TESTIMONIARE IL FATTIVO LAVORO DI PADRE OTTAVIO FASANO E DELL’ASDE, RITENUTA DAL GOVERNO DI PRAIA ASSOCIAZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ.
Riteniamo che queste informazioni possano essere utili anche a lei e attendiamo l’immediata rimozione del post.
Grazie per l’attenzione.
Padre Ottavio Fasano
Anna Bonamico
Giuseppe Beccaria
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Gentile Signora Chiara,
premettendo che non ho mai detto che i Frati avessero lasciato l’ospedale senz’acqua e neanche che avessero ricevuto denaro dal governo di Capo verde,non vedo perché questo post potrebbe arrecare danni alle sue Società.
Ho detto che è stato gestito per anni dai Frati Cappuccini, perché così mi risultava da testimonianze di gente che vive a Fogo e persone che hanno contribuito con donazioni; probabilmente la gente non è al corrente del fatto che in realtà erano delle Onlus quelle che si incaricavano della gestione. Non è certo mia intenzione parlare di associazioni delle quali non so nulla e che non ho alcun motivo per ritenere che non abbiano fatto moltissimo bene sul territorio.
Ha fatto bene a mettermi al corrente della Vostra esistenza, e mi congratulo con Voi e con il vostro operato.
Resta il fatto, che (e questa era la notizia), ora l’ospedale è passato ad essere statale e l’acquedotto avendo un grosso credito da riscuotere, ha chiuso l’erogazione dell’acqua all’ospedale.
Questa è la notizia apparsa sui giornali e non vedo come interferisca con Voi o possa in qualche modo darvi fastidio che se ne parli. Inoltre a qualcuno potrà risultare interessante conoscere le associazioni che Lei rappresenta e che magari non conosceva.
Lei “pretende l’immediata rimozione del post”, io invece avrei deciso di pubblicare anche questo suo post, in modo che chi legge possa chiarirsi le idee e farsi una opinione personale supportata anche dalla vostra fonte sicura.
Lungi da me l’idea di essere offensiva nei confronti di chi lavora per far star meglio gli altri, ma siamo comunque in un regime democratico e penso che sia giusto avere proprie idee e attuare in piena trasparenza, sempre con il dovuto rispetto.
Resto a sua disposizione
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Carissimi
Ero certo che una simile notizia avrebbe scaturito delle reazioni!
E’ un po’ “azzardato” chiedere di rimuovere un post, considerato che pare abbia fondamenti di cronaca e comunque ritengo che opinioni e considerazioni personali debbano restare nella sfera della libertà di opinione purché non offendano nessuno.
Non mi sembra proprio offensivo ciò che vi è scritto, credo in prima persona, e su questo ho già scritto le mie considerazioni,non si possa mettere in dubbio gli sforzi che i Padri Cappuccini abbiano fatto e continuano a fare in questo paese e per questo non si debba fare di “tutta un’erba un fascio!”. La loro testimonianza e sacrifici dimostrati hanno fatto crescere Capo Verde e su questo non se ne discute!Non entro in merito alla creazione delle “scatole cinesi” delle ONLUS mi limito a riportare poche righe “L’ASDE, Associação Solidariedade e Desenvolvimento, omologa dell’italiana Amses, è stata creata nel 2003 ed è un’associazione di diritto capoverdiano voluta da Padre Ottavio per avere un referente fisso e continuativo nel Paese. Sin dal suo nascere, l’ASDE ha avuto il carico della gestione del Centro Socio Sanitario Ospedale San Francesco d’Assisi in Fogo, costruito per mano di Padre Ottavio e di proprietà della Vice-Provincia dei Frati Cappuccini” quindi non vedo la necessità di specificare la composizione della gestione anche perché nessuno ha mosso accuse a tali associazioni considerato che la loro fondazione fa capo ad un unico soggetto. Personalmente come ho scritto, anche per esperienza diretta, purtroppo la gestione di tali strutture al di là dei personaggi più o meno importanti ( e la loro presenza può essere più o meno relativa ) in paesi che presentano notevoli problematiche, non è mai stata semplice e più complessi sono e più le difficoltà aumentano e qui, considerato la configurazione geografica, sono ancora più pesanti. Vedete è molto più facile costruire queste strutture che gestirle lo dimostra il fatto che dopo tanti anni e vari passaggi “Da alcuni mesi la struttura è affidata alla Fondazione Villa Maria-Ettore Sansavini di Ravenna, che può sostenerne il peso organizzativo e gestionale, ma la sua impostazione e i suoi obiettivi restano quelli di sempre (2010)” si è dovuti giungere a cedere il tutto al governo Capoverdiano e molto probabilmente ciò ha creato scompensi, in considerazione del fatto che la sanità capoverdiana presenta una situazione molto, ma molto particolare! L’impressione che si ha, e questo non è offensivo, è che si sia alienata una struttura che non era più gestibile, sia forse per i costi, sia per la difficoltà di reperire professionisti, più o meno giustamente, a favore di attività che molto probabilmente hanno una resa diversa. ( purtroppo la struttura poteva essere una attività essenziale in campo sanitario e di primaria importanza ma certamente sovradimensionata). Ed in una logica di impresa, che coinvolge anche le ONLUS, sono scelte a cui spesso, queste, devono far fronte?! Molto probabilmente altri progetti avranno sicuramente più fortuna, ma il fatto di esprimere critiche o consigli non può fare altro che aiutarci a crescere, a prendere coscienza , a scambiarci opinioni al fine di promuovere un nuovo stile di vita, più umano!
Un saluto a tutti quanti e sempre a vostra disposizione
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Giusto Alberto, se lasciamo fuori isole come Sal, Boavista, Santiago … abbiamo a disposizione isole ancora quasi del tutto incontaminate e qui si vive davvero Capo Verde.
S.Nicolau è certamente una di queste e il poco turismo che vi arriva è fatto di gruppi di pescatori sportivi, gente che ama il trekking, famiglie che affittano un appartamentino e dividono il tempo tra spiaggia, gite in montagna e relax totale 🙂 E’ sicuramente una splendida vacanza ma non è per tutti, o almeno non è per quelli che amano la vita da villaggio turistico, le visite guidate, i divertimenti programmati. Qui ci si può divertire alla grande, ma per farlo bisogna mischiarsi ai locali e partecipare alle innumerevoli feste di piazza, che si tengono ogni fine settimana un po’ dappertutto sull’isola; il divertimento è assicurato, la musica è gradevole, la gente molto varia, va dai giovanissimi agli anziani, tutti che amano ballare e divertirsi.
Ma poi ci sono mille cose da fare, escursioni in barca in cerca di fantastiche calette paradisiache, camminate alla scoperta di antichi villaggi di pescatori, ormai quasi totalmente abbandonati, ma indubbiamente affascinanti; gite alla scoperta degli orti, dei frutteti dove si può acquistare dal mango alla banana, alla papaya, appena colte, passeggiate fino ai trabiche per vedere la lavorazione del grog e comprarsene una bottiglia; e poi le tartarughe, andare di notte ad aspettarle e spiarle mentre si fanno il nido e depongono le uova, cercando di non disturbarle, oppure andarci quando le uova si schiudono e i piccoli raggiungono faticosamente l’acqua … tutte esperienze bellissime che qui è ancora possibile fare.
A S.Nicolau, il turista può ancora andare in giro tranquillo per le strade, anche di notte, non c’è delinquenza, è come essere in un tranquillo paese italiano degli anni sessanta. Qui non ci sono villaggi turistici e non ci sono neppure alberghi, si può trovare la pensioncina semplice e tranquilla, oppure si può affittare un appartamentino e divertirsi a fare la spesa una volta tanto senza il super mercato 😉
E sia chiaro: noi non vogliamo far scappare i turisti, siamo ben contenti se Capo Verde arriverà a migliorare il suo stato grazie al turismo. Certo io, un po’ egoisticamente, spero che S.Nicolau reti sempre così com’è ora 🙂
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Ciao Luisa
Ecco un’atra di quelle notizie che fanno riflettere!
Non c’è da meravigliarsi che strutture del genere, soprattutto in paesi come Capo Verde, abbiano dei costi difficilmente sostenibili rispetto ai benefici che in realtà possono erogare. I Cappuccini decidono di costruire una “mega struttura” ospedaliera a Fogo con grandi contributi che provengono dall’estero per venire incontro alle necessità sanitarie. Si ma qualcuno si è chiesto quali realmente fossero? Certamente non quelle del vecchio lebbrosario che in origine era nell’isola!
“Ospedale di prima qualità” sì ma una simile struttura per chi doveva essere utile? Per il solo Fogo troppo, forse per tutta Capo Verde? E la gente come ci arrivava a Fogo? Allora si costruiscono le abitazioni “Le case del sole” , se non sbaglio, perché possano ospitare i medici e coloro che vengono da prestare il loro servizio, poi ci costruiscono dei servizi collaterali e diventano una specie di villaggio.
Un giorno nonostante le attrezzature impiegate nell’ospedale ci si accorge che costa troppo, e certo chi lo manda avanti? Però, piccola nota, si da il via alla coltivazione della vite a Fogo fino ad arrivare all’imbottigliamento del prodotto!
Allora si pensa di coinvolgere una fondazione italiana facendo capo ad una nota catena di cliniche private. Molto probabilmente verificato l’impossibilità della sostenibilità di una tale opera questa strada diventa impercorribile. Giustamente rimane la soluzione di donare allo Sato di Capo Verde la struttura, che già di per sé non ha uno per fare due, con grande pompa magna, ma secondo voi con quali fondi lo stato avrebbe potuto portare avanti una simile struttura, quali mezzi hanno? Già ho detto di quanto fatto in altri luoghi e di quanto sia scarsa la capacità gestionale.
Quindi non c’ è da meravigliarsi se sono stati accumulati debiti per l’acqua. Forse occorrerebbe una migliore pianificazione del tutto? Mi pare che gli stessi errori che facciamo in Italia siamo capaci di ritrasmetterli anche qua!
Non conosco la legislazione capoverdiana e quindi non saprei se si può parlare di interruzione di pubblico servizio ( che comunque nasconde tra le pieghe piccole sottigliezze), quindi danno al danno, soldi spesi male e finiti peggio, ecco che “tutte le ciambelle non riescono con il buco”, in questo caso il buco c’è €.14.500,00! ….che ci rimette sono sempre i soliti…la gente comune!
Un salutone
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ciao alberto, che alberto sei??? io sono silvia di http://www.simabo.org, sao vicente, ci conosciamo?
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Ciao Silvia
no non ci conosciamo, anche perchè a S.Vicente ci sono stato poche volte, immagino che tu viva lì. Però sarà un piacere per noi conoscerti anche per vedere come opera l’associazione simabo sul territorio. E visto che ci siamo come va a S.Vicente, la capitale della musica?
Alberto
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Vi aspetto quando volete… tu a cv vieni in vacanza? Qui va tutto come sempre… come con l’ospedale…
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Heheheheh Silvia, la tua risposta fa capire perfettamente tutto!!!!!
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Ciao a tutti
e…..si ! al momento vengo per periodi di vacanza appena possiamo cerchiamo di venire in quelle isole.
E’ vero quello che dice Luisa che la risposta di Silvia fa capire tutto!
Ma vorrei anche “spezzare una lancia” a favore di questa terra, cosa che Luisa ha fatto più volte, ma viste le ultime notizie non vorrei davvero che dicessero che facciamo scappare i turisti.
Certo chi si avvicina a Capo Verde attraverso i villaggi turistici, secondo me, resta abbastanza deluso, mi sono chiesto quale attrattiva potrebbe mai trovare, oggi, un turista, che scendendo a pio a Sal ammira lo scempio che è stato fatto, soprattutto dagli italiani, a livello ambientale e
non ultimo anche umano? A chi mi chiede dico sempre che forse è meglio andare in Sardegna, all’Isola d’Elba o in Sicilia, cosa ne dite?
Ma vogliamo mettere invece isole come S.Nicolau, S.Antao , Brava e forse Maio dove si respira la vita autentica del popolo capoverdiano con tutte le sue contraddizioni, con la natura ancora incontaminata con questi valli piene di mango, papaia, banani e tutto ciò che può offrire questa terra vulcanica con queste cime brulle e aride dove si sente solo il vento e il sole bacia con tenerezza il mare? Il mare, vita e morte, la ricchezza di tutte le isole, un popolo con tutte le caratteristiche di essere isolani e poi scusate la musica, voglaimo dimenticare il ruolo della musica Capo Verde? Tu Silvia che sei a S.Vicente sai benissimo cosa vuol dire, Mindelo una cittadina che nonostante tutto ha ancora un fascino che riporta ai tempi addietro, certo come tutti i porti ha i suoi luoghi molto particolari e non proprio tranquilli ma fa parte dell’atmosfera. Isole di pirati e di corsari, di avventure sui mari , di storie, di partenze e di addii.
Questa è Capo Verde, certo non è la Polinesia ma ha un fascino che si apprezza andando solo là dove la gente è vera : la semplicità, la semplicità della vita di ogni giorno, vissuta giorno per giorno, forse troppo? Non saprei!
Voglio solo ricordare che i capoverdiani “ sono troppo europei per essere africani, e troppo africani per essere europei” in questo forse si può riassumere il loro essere!
Insomma non è il caso di promuovere un turismo diverso o meglio un viaggiare ed essere dei viaggianti diversi?
Grazie per la pazienza!
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Noi già proponiamo un turismo diverso: http://simabo.wordpress.com/2010/07/19/memorie-espinguera-grogue-santo-antao-mindelo-ribeira-grande-ponta-do-sol-brasile-caraibi-ande-tessera-socio-viaggiatore-turistico-sao-vicente-cucina-capoverdiana-vento-turismo-solidale-turismo-respo/
e io già a sempre dico a chi viene e poi si lamenta che doveva andare in Sardegna, che sicuramente è molto più bella… e invariabilmente mi rispondono che è troppo cara… e allora rispondo che devono accontentarsi… Io sopravvivo di turismo, quindi non voglio certo far scappare i turisti, ma dopo 12 anni che combatto contro i mulini a vento sono un po’ stanca… Lascio volentieri il posto ad altri Don Chichotte che si appassionano per tutto questo mare, questo vento, questa musica e questa “semplicità”, che si diano da fare un po’ loro per far capire alla gente come si serve ai tavoli in un bar o come si apparecchia o come si fa un menu… Io, come sa bene chi mi conosce, ormai rimango qui solo per gli animali, per me sono gli unici esseri che meritano veramente di essere aiutati da queste parti, lo dico senza vergogna…
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