In seguito all’articolo di ieri, ci sono stati italiani che risiedono a Boa Vista che (non ho capito perché), si sono sentiti come dire … punti sul vivo? Non lo so esattamente perché nessuno è intervenuto sul blog spiegando magari le proprie ragioni, ma sono venuta a sapere per vie traverse, che sarebbe stato detto anche: “ma dove le prende queste notizie?” nel senso che quello che è stato scritto non corrisponderebbe alla realtà.
Voglio solo far notare che le notizie io le prendo sempre dai giornali capoverdiani. Quello di ieri in particolare è del “La Semana” che è forse il più autorevole dei giornali di qui. Inoltre chi si prende la briga di leggere con calma, avrà anche notato che in fondo agli articoli io pubblico sempre il Link della fonte cui mi sono attenuta.
Ora riguardo la veridicità dei fatti, nell’articolo della Semana sono anche citati nomi e cognomi di persone coinvolte in questi progetti (che io ho omesso). I progetti esistono e queste persone esistono, poi che si arrivi alla realizzazione di tutte quelle belle cose … questo sarà da vedere. E questo era proprio il senso del mio articolo che voleva far capire che spesso ci sono montagne di progetti e si fanno una marea di chiacchiere che poi non approdano a nulla e nulla apportano ai capoverdiani. Tutto qui.
Mi scuso quindi se l’articolo ha dato fastidio a qualcuno, forse è stato male interpretato perché non era proprio quella l’intenzione.
Cari amici di Boa Vista, non prendetevela con nessuno 🙂 fate tutti i commenti che volete perché è un vostro sacrosanto diritto, ma ricordate sempre visto che leggete questo blog, che io sono una persona piuttosto diretta e che ama la trasparenza. Sono sempre a disposizione per rispondere e dare chiarimenti a chi me li chiede ed è un piacere il confronto con altre opinioni sempre quando queste altre opinioni si palesino 🙂
Grazie per la vostra pazienza
Carissima Luisa
Ho avuto occasione di leggere il tuo articolo di cui condivido le tue perplessità e proprio a seguito di quello che scrivi oggi mi vorrei permettere di fare alcune precisazioni proprio per rispondere a tutti coloro che hanno, credo di capire di vario genere, avuto dubbi e perplessità.
Quindi potrebbe essere il caso di andare per ordine.
Sulla stampa capoverdiana è stato dato risalto a questa ennesimo tour di “imprenditori” che a vario titolo si recano a Capo Verde e naturalmente in questo momento soprattutto a Boa Vista, dico naturalmente, perché qua c’è tanto odore di business………..! Diamo qualche riferimento : il Comune di Zocca , comune di circa 4876 abitanti sito sull’ Appennino modenese, nel maggio di questo anno ha tenuto una a cerimonia di gemellaggio con quello di Boa Vista il tutto documentato su boavistaofficial.com, boavista2000.com, asemana.publ.cv, oceanpress.info . Da qui è da supporre che siano partite, giustamente, tutta una serie di iniziative.
Iniziative di cui si possono vedere gli sviluppi con questa nuova “missione” con un numero cospicuo di rappresentanti ( giustamente forse a carico del contribuente ??), tra cui il consigliere comunale Rita Zironi di cui suggerisco di andare vedere il sito http://www.ritazironi.it.
Su l’iniziativa mi trovo concorde sulle perplessità di Luisa. La prima iniziativa di carattere agricolo mi lascia alquanto dubbioso (ma questo può dipendere dalla mia ignoranza sulla materia)proprio per gli ingenti costi che questa potrebbe comportare, costi dovuti alla scarsità di acqua che affligge da sempre questa isola ( e non solo). una impresa del genere per rendere “fertili” le dune di sabbia è compito assai arduo, ma chissà oggi tutto è possibile……….ma i dubbi rimangono……non vorrei che fosse la famosa idea della “galleria” dall’ aeroporto da Preguica a Tarrafal di S. Nicolau……pensate un po’…sic!.
Si parla di una clinica ben attrezzata……..costruire simili strutture è abbastanza facile, non lo è mantenerle non lo è dargli l’indirizzo giusto. Clinica ben attrezzata con chi, con cosa e per chi, qui occorrono strumentazioni ma soprattutto occorre personale specializzato e adeguatamente preparato, la domanda è dove sta questo personale a Capo Verde? Forse è utile ricordare la vicenda dell’Ospedale S. Francesco a Fogo o le vicende della “clinica” di Tarrafal di S.Nicolau, forse è utile ricordarsi come si struttura la sanità nelle isole….! Non occorre pensare a grandi strutture ma a qualcosa di fruibile da tutta la popolazione che siano in grado di dare risposte di base ed appoggiarsi a quelle strutture ospedaliere già attrezzate ma soprattutto mettere insieme tutte quelle sinergie che possano permettere di ridurre costi e che siano di facile accesso alla gente.
Sì le perplessità restano poiché noi italiani non è che abbiamo fatto gran che belle figure lasciatemelo dire…….Sal ( e non solo) dovrebbe insegnare e il pericolo che si ripeta a Boa Vista è alto.
Capiamoci bene al di là dei grandi proclami occorre una progettualità che sia vicina a queste isole e non vicine alle nostre usanze e costumi o esportare i nostri modelli, ciò che scrivo non è per dire che non ci debbano essere iniziative, ben vengano ma l’importante e restare con i piedi per terra.
Prendete tutto questo come una semplice riflessione ……………… ma meditiamo!
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Ciao Alberto e grazie del tuo apporto. Tu che sei nel campo della sanità e conosci bene Capo Verde, sai sicuramente quel che dici 🙂
Resteremo con i nostri dubbi, ma la speranza che qualcosa possa cambiare e qualche soluzione adatta e sostenibile arrivi … non muore mai!!
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Visto il sito di ritazironi ;-). Grazie per la segnalazione …
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Vai avanti così Luisa. La verità, alla fine, ripaga sempre.
Grazie per quello che fai.
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