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Questa è la storia di un ragazzo ora trentaseienne, che venendo dal nulla nel vero senso della parola, è riuscito a realizzarsi e a creare la propria impresa.
Antonio Lopes (detto Toy) è nato a Ribeira Prata, una delle zone più povere dell’isola di São Nicolau. Abitava con i genitori ed i fratelli, in una casetta fatta di sassi e con il tetto di paglia e dormiva con tutta la famiglia nell’unica stanza esistente. Quando ebbe diciannove anni decise di venire a Tarrafal, dove era stato costruito il porto e che prometteva di diventare in futuro una cittadina evoluta. A Tarrafal trovò una stanza che prese in affitto per pochi soldi e che gli permetteva di avere un rifugio per la notte.
Osservando il movimento del piccolo porto, si rese conto che se avesse avuto una macchina avrebbe potuto lavorare trasportando sia merci che persone. Facendo qualche lavoretto raggranellò i soldi per prendere la patente (non pensate che costasse come in Italia) e quindi cercò qualcuno che avesse un mezzo e si offrì come autista. Non erano molti all’epoca quelli che possedevano una macchina, ma alla fine trovò chi era emigrato all’estero e aveva comprato un pik-up da lasciare qui. Toy venne assunto come autista con l’accordo che avrebbe guadagnato una percentuale per ogni corsa fatta. Ancora oggi molti ragazzi fanno questo tipo di lavoro a Capo Verde.
Un giorno arrivò a São Nicolau una persona che abitava a São Vicente e lavorava con i turisti, (São Vicente era già allora molto più avanti), Toy fece di tutto per contattarlo e riuscì ad ottenere che gli mandasse a São Nicolau dei turisti che stando a São Vicente, volevano visitare un’altra isola.
Così iniziò la sua avventura nel campo del turismo. Toy andava al porto oppure all’aeroporto a ricevere i turisti e li portava in giro per l’isola. Era il 2005 e lui che aveva una grande conoscenza dell’isola, era in grado di portare la gente in posti magari nascosti ma decisamente interessanti, in più amava anche raccontare la storia o le leggende legate ad ogni posto.
Ad un certo punto capitò che qualche turista, tornando a São Vicente dopo la gita con Toy, parlasse con il signore dell’agenzia e gli dicesse che Toy era sprecato come semplice autista, perché aveva i numeri per diventare una vera e propria guida turistica.
Detto fatto, gli venne offerto di andare a Mindelo per frequentare dei corsi di formazione, intanto lui stava anche frequentando la scuola serale per prendere il diploma che non aveva potuto permettersi quando aveva l’età giusta.
Toy acquistò sempre più fiducia in se stesso e non smise mai di mettercela tutta per migliorare la sua cultura ed impegnarsi a fondo nel lavoro. Iniziò a pensare che era arrivato il momento di avere un mezzo suo e riuscì a mettersi in società con un amico che lavorava all’estero. Il socio provvide ad acquisire il primo mezzo e Toy iniziò a gestire un’attività di Rent a Car che viaggiava parallela all’altra attività, quella con i turisti.
L’invio di turisti da São Vicente divenne un’esclusiva e fu presto necessario acquistare un altro mezzo per riuscire sia a fare i tour guidati, che ad affittare a privati una macchina.
Toy dimostrò di sapersi ben gestire e negli anni creò un’attività solida e che si andava ben sviluppando.
Nel 2014 istituì la propria impresa il cui nome è “Rotxa Scribida” a ricordo di un luogo molto caratteristico dell’isola, dove appaiono nella roccia delle strane scritte delle quali non si sa l’origine e sulle quali aleggiano varie leggende.
Oggi Toy ha un ufficio di rappresentanza in centro a Tarrafal, la sua attività principale è sempre quella di accompagnare i turisti in vari tours, mentre continua la società del rent a car che conta ormai con diverse vetture di diverso tipo e in più, sta ultimando di sistemare dei locali composti di varie camere con bagno ed uso cucina, da affittare sempre ai turisti.
Abita nella casa che è riuscito a farsi a Tarrafal, insieme alla sua compagna ed alla figlia, ma mi ha detto che non potrà mai scordarsi di quella casetta con il tetto di paglia ….
Toy è giustamente orgoglioso di essere riuscito a realizzare i suoi sogni di ragazzo e di essere rimasto nella sua isola che lui ama e che non avrebbe mai voluto lasciare.
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São Nicolau, un’isola povera, una di quelle in parte dimenticate dal Governo, dove ci sono problemi di trasporti e mancanza di parecchie cose e servizi, un’isola dove i ragazzi passano i pomeriggi in spiaggia a giocare perché non hanno lavoro; ma ci sono sempre ragazzi e ragazzi 🙂 Toy era uno di quelli che non si voleva accontentare e grazie alla sua enorme volontà di arrivare, al suo coraggio, forse anche a un pizzico di fortuna che gli ha fatto incontrare le persone giuste, è arrivato. E’ vero che ci vuole sempre anche un pizzico di fortuna, ma si sa che la fortuna aiuta gli audaci e Toy, audace lo è stato.
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Se verrete a São Nicolau cercatelo, perché con lui il divertimento sarà assicurato e ve ne andrete avendo conosciuto tanti aspetti dell’isola, gustato la cucina locale, sentito la storia e le leggende, partecipato alle feste nei piccoli paesini sperduti ma accoglienti; avrete fatto una vacanza coi fiocchi e sarete stati a contatto con la vera Capo Verde. Potete anche contattarlo sul suo sito: http://www.hikingsaonicolau.com la mail è: rotxaskribida@gmail.com

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