La mancanza di una macchina per produrre il ghiaccio sull’isola, rende la vita dei pescatori ed anche delle rivenditrici di pesce, molto ma molto difficile!
Esiste una macchina che è di proprietà del Municipio, ma risulta che viene fatta funzionare solo ad un terzo delle sue potenzialità, per cui il ghiaccio prodotto non risulta neppure lontanamente sufficiente.
I pescatori intervistati alla radio, raccontano che per comperare il ghiaccio devono recarsi sull’isola di Santiago , poi uscire a pesca e quindi ritornare per vendere il pescato … in questo modo tutto il guadagno se ne va nel viaggio.
Quando il pescato è molto, devono vendere a prezzi bassissimi perché senza il ghiaccio non è possibile conservarlo fino all’indomani.
Qualcosa riescono a mettere nei congelatori di qualche conoscente che si presta, ma non è una soluzione.
L’Associazione Pescatori di Maio, è alla ricerca di un garante per riuscire ad ottenere un prestito dalla Banca che gli permetta l’acquisto di una di queste macchine, ma trovare un garante pare molto difficile sull’isola. 😦
Speriamo riescano a risolvere questo problema perché la vita del pescatore è già dura di per se, ci manca solo che manchi il ghiaccio ….
E comunque mi stavo chiedendo: perché mai il Municipio non può mettere a funzionare a pieno regime la propria macchina per aiutare il lavoro di questa gente??? Mistero!!!
si chiedano come mai nessun garante per un investimento nell’unico settore la pesca, oltre alle aragoste, che rappresenta la maggiore ( unica? ) fonte di reddito dell’isola? forse per chè in passato le attrezzature, inclusa una Toyota Land Cruiser, donate a fondo perduto sono finite rottamate per incuria? Come possibile che manco le Banche/Caixe locali siano disponibili sapendo che tra tonni,marlin,serra,aragoste,buzo, non dovrebbe esserci rischio d’impresa?
Chi non si cura delle attrezzature donate non è affidabile per nesun garante
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Mai visto nessuno a Capo Verde, su qualsiasi isola che si curasse delle attrezzature donate!!!!! E’ lunga la lista delle donazioni ricevute e poi non utilizzate, oppure abbandonate appena presentano un piccolo guasto, oppure fatte direttamente sparire all’arrivo …. dalle auto, alle ambulanze, alle attrezzature ospedaliere, a quelle scolastiche!!!
Sono fatti così, lo vedi anche con le piccole cose. Magari te le chiedono, e poi quando gliele porti … dopo poco ti accorgi che non ce l’hanno più, o è rotto o lo hanno venduto o regalato o che so io, possono essere cellulari, orologi, qualsiasi cosa 🙂 Non danno il giusto valore alle cose che gli piovono dal cielo perché per loro è normalissimo che gli stranieri gli facciano regali o gli mandino aiuti, è meritato e basta e quando si guasta, basta chiederne un altro … Può sembrare un discorso duro, ma dopo tanti anni qui, posso assicurare che il loro ragionamento è questo, poi ci sarà magari qualcuno che è diverso, non lo so, io personalmente non ne ho conosciuti!!!
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completamente concorde con la tua valutazione, in questo caso non si tratta di donazione, ma di trovare un finanziatore o garante e se consideriamo che i ritorno economico della pesca, soprattutto di aragoste che è contingentata per 6 mesi, dovrebbe assicurare il garante di non perdere la garanzia bancaria. Sarebbe un investimento per migliorare le condizioni lavorative ed economiche,non una donazione a fondo perduto della UE, quindi se neanche i pescatori/margugliador , unica classe di artigiani/imprenditori di Maio ispirano fiducia che se ne facessero una ragione : o cambiano filosofia di vita oppure chiedano all’Autarchia di destinare soldi all’impresa invece che alle feste, tipo 3000 euro pre finanziare il Carnevale. Se no rimangano nelel medesime condizioni di 10/20 anni fa e se svendono il pescato meglio per noi, senza cinismo
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