I giovani a Capo Verde, sono la gran maggioranza della popolazione e purtroppo si stanno scontrando con il grosso problema della disoccupazione.
Difficilissimo in questo Paese trovare un impiego.
Tantissimi frequentano le scuole superiori e parecchi anche le università, però una volta finito il ciclo di studi, si trovano nell’impossibilità di lavorare.
Si possono vedere su ogni isola ciondolare nelle piazze, seduti sui muretti, passando le giornate nell’inattività assoluta. Qualcuno trovandosi in queste condizioni si perde, prendendo una strada sbagliata e andando ad ingrossare le file della delinquenza che ormai nelle città più grandi dilaga.
Secondo me, a monte esiste il problema della scuola. Succede che i figli vengono mandati a scuola con grandi sacrifici nella maggior parte dei casi, sperando che con un’istruzione (che i genitori non hanno avuto), gli sarà più facile inserirsi nel mondo del lavoro. Il problema è che il mondo del lavoro non esiste a Capo Verde, si riduce tutto al settore turistico oppure quello del pubblico impiego, però il turismo è appena ora in via di espansione e il pubblico impiego non può offrire più di tanti posti, mentre la quantità di giovani disoccupati è enorme.
Ecco perché è del tutto inutile frequentare l’università per graduarsi ad esempio in “Ciências Sociais e Humanas”… eppure sono queste le scelte di molti ragazzi.
Mancano le scuole professionali serie. Esiste qualcosa a Praia, ci sono anche dei piccoli corsi, però non esistono vere e proprie scuole tecniche che possano mettere in grado di imparare un mestiere, di gestire un’attività in proprio e cose del genere.
Nell’articolo che pubblico qui sotto, si può leggere l’intervista di giovani che, finiti in prigione, hanno imparato qui tramite corsi di formazione per i detenuti, a utilizzare utensili e creare oggetti di artigianato, che una volta usciti di prigione, gli stanno dando da vivere. Ed ecco che tanti giovani stanno vedendo questa cosa della prigione come un’opportunità!!!
Ma dico io, è necessario finire in galera per imparare a fare qualcosa? I Capoverdiani non hanno grande manualità ne grande fantasia, infatti il loro artigianato è molto limitato se lo confrontiamo con quello di molti altri Paesi africani, ma se ci fossero scuole adatte, potrebbero imparare anche altre cose, non solo a fare i sandali, potrebbero diventare buoni falegnami, meccanici, idraulici, elettricisti o che so io … Tutte queste figure mancano qui, quelli che ci sono si arrabattano, hanno imparato alla bene meglio da qualcun altro che faceva quel mestiere, ma mancano conoscenze di base solide, manca esperienza e manca capacità gestionale … tutte cose che una scuola professionale potrebbe proporzionargli.
Invece ci ritroviamo con una quantità di professori, avvocati, architetti ed ingegneri che o sono disoccupati, oppure sono scarsissimi perché se si sono laureati a Capo Verde, non hanno poi avuto modo di fare un tirocinio presso uno studio qualificato e quindi … livello bassissimo di professionalità e comunque scarse possibilità di lavoro e guadagno.
E’ un problema grande per questo Paese, bisognerà che si inizi a pensare a come togliere tutti questi giovani dalla strada, dandogli l’opportunità di mantenersi in modo dignitoso.
e allora perche’ fanno entrare a Capo Verde tutti quei senegalesi che tolgono quel poco lavoro
ai Capoverdiani ?
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Vedi Francesco, forse non ti sei accorto che il mondo è in continuo movimento. La gente si sposta, i capoverdiani sono un popolo di emigranti ad esempio. Sono di più i capoverdiani che vivono all’estero di quelli che vivono in patria e, grazie all’aiuto che inviano questi emigrati, tante famiglie qui riescono a vivere un po’ meglio. Capo Verde inoltre è un Paese democratico e quindi appoggia la libertà ed ha bisogno di libera circolazione di tutto, dalle merci agli uomini.
Nessuno più dei capoverdiani può capire che è importante che ci siano Paesi dove è possibile emigrare per migliorare le proprie condizioni, quindi non sarà certo Capo Verde a cacciare gli immigrati.
Inoltre, i senegalesi sono abili artigiani e commercianti, mentre i capoverdiani no. Pensa che gran parte dell’artigianato che i turisti comperano a Sal pensando sia capoverdiano, in realtà è senegalese. Loro dipingono dei graziosissimi batik ad esempio che si possono trovare in diversi negozietti anche gestiti da capoverdiani. Quindi i senegalesi creano anche una forma di collaborazione e di commercio. Con il tempo qualche capoverdiano imparerà anche qualcosa da questi immigrati … un po’ come i primi italiani che andarono a fare la pizza in America … se li avessero cacciati via, ora non ci sarebbe nessuno laggiù in grado di farla 🙂
Non sono i senegalesi a creare il problema della disoccupazione! I problemi arrivano da una cattiva gestione governativa, dalla mancanza di scuole atte a formare professionisti e mano d’opera, dalla mancanza di industria e dalla scarsità di risorse in generale.
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inoltre i Senegalesi fermano i turisti e gli chiedono ripetutamente di dargli qualche spicciolo, ma non lo chiedono solo una volta, anche se episodi di violenza non si
registrano (lo so perche’ ho visitato Capo Verde). Ho visitato molte Nazioni.
Dipende dalle Leggi. Ad esempio nei paesi del Commwelt come l’Australia e la Nuova ZELANDA, e’ lo straniero che ,per avere la residenza, deve dimostrare di avere lui qualcosa da offrire alla nazione. Per ottenere la residenza si compone una domanda a punti : dieci punti per la laurea , dieci punti per aver lavorato 10 anni,10 punti per
investire 10.000 euro (ad esempio). Cosi’ una nazione migliora,con delle regole precise.
Una Nazioone senza regole ,senza Leggi o con leggi inesatte e’ una nazione che
non vuol bene al suo popolo.
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E quindi? quel che ho detto io: cattiva gestione governativa!!!! mancano le regole manca tanto in questo Paese … fermo restando che il problema non sono i senegalesi!!!
Comunque forse non sai che ora nelle isole più turistiche di CV i senegalesi hanno a disposizione un’area dove esporre le loro merci per la vendita e sono proibiti di infastidire la gente per strada. Naturalmente qualcuno lo farà ancora ogni tanto, ma che fare? Ci vuole anche un po’ di pazienza …
Ma poi scusa, che discorso si sta facendo? Le regole dell’immigrazione che neppure in Italia abbiamo, infatti l’immigrazione non la sappiamo gestire? Stai paragonando Capo Verde ad Australia e Nuova Zelanda? Ma dico, questa prima di tutto è Africa, Capo Verde non è un Paese che proporziona lavoro visto che non ne ha …. Capo Verde ha mille problemi più grandi ora che preoccuparsi di quattro gatti di senegalesi che tra l’altro molte volte vengono qui ma con l’intenzione di proseguire per l’Europa. Hai visitato molte nazioni dici … bene! anche io, però solo in alcune ho avuto la fortuna di poter vivere abbastanza a lungo per poter dire di conoscerle. Tu avrai anche visitato Capo Verde, ma sembra davvero che non ti renda affatto conto della realtà di questo Paese, e d’altra parte non ci si può rendere conto di questo tipo di cose facendo dei viaggi …
Oppure sei semplicemente di quelli che sono assolutamente contrari all’immigrazione … può essere ed ognuno la può pensare come gli pare, ma ti assicuro: NON SONO I SENEGALESI IL PROBLEMA DI CAPO VERDE!!!
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Meno male che ci sono i Senegalesi, che oltre ad essere bravi artigiani, i sarti sono solo loro, piccoli commercianti spesso ambulanti che nelle isole non turistiche rappresentano a volte unica fonte per acquisti e specialmente a Maio si occupano della sicuerzza degli immobili e delle persone, provate a dare il compito di sorvegliante a dei capoverdiani che vi ritrovaterete senza manco i rubinetti.
Donna Luisa scrive bene, mancano scuole professionali serie, quanto lavoro ci sarebbe e ci sarà visto le prospettive di investimento a Praia ( 300milioni per hotel e centri direzionali) a Mindelo ( previste una 50ina di navi da crociera nel 2016 e centinaia di yacht a vela ) oltre che nei mega-luna park Sal e Boa…..invece un Paese con età media 25anni, migliaia di giovani senza prospettive ( e manco le reclamano ), grogue e crack per tenerli impegnati nella criminalità e turismo 2a voce economica, la prima purtroppo è il narcotraffico. Chissà perchè mi sembra la stessa tarantella del Sud-Italia
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Don Andreaaa 🙂 è sempre un piacere sentirti. Quando un posto lo si conosce … lo si conosce e basta 🙂
Buon Natale
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Penso che litalia e’ in cattive condizioni economiche anche perche’ tra italiani non c’e’
filling, non c’e’ aiuto,non c’e’ collaborazione. In germania hanno rimesso a nuovo la Germania est in pochi anni. In Italia ogni regione e’ come se fosse una Nazione a se stante. L’italia non ha nessuna possibilita’ di miglioramento.
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