In seguito all’articoletto sul nuovo Riu a Boa Vista, ho ricevuto una e-mail dove mi si accusa di essere contro lo sviluppo turistico delle isole capoverdiane.
Intanto vorrei dire che sarebbe opportuno postare sul blog nei commenti agli articoli quel che si vuole dire invece di inviare e-mail. Cos’è? Paura che quel che pensiamo venga reso pubblico? 🙂
Poi vorrei spiegare il mio punto di vista riguardo lo sviluppo turistico capoverdiano, anche se chi mi segue ormai da anni penso che già lo conosca.
Allora: Bavista conta già con 6 o 7 mi pare villaggi turistici. Tutti situati in posizione strategica sulle spiagge (quelle dove le tartarughe facevano il nido). E’ una piccola isola ed oltre a tutti questi villaggi turistici ci sono anche svariati Hotel di tutte le categorie, inoltre non si contano i B&B e gli appartamenti da affittare per brevi o lunghi periodi. Questo per spiegare che strutture di accoglienza turistica ce ne sono in sovrabbondanza.
Benvenga il turismo, ma ricordiamoci che i turisti che scendono in questi resort con la formula “tutto incluso”, durante le loro vacanze non escono praticamente mai da soli per girare l’isola e quindi non spendono neanche un centesimo che finisca nelle tasche dei capoverdiani.
Le escursioni vengono organizzate sempre dagli stessi Hotel, e per eventuali spostamenti gli autisti sono messi a disposizione dagli hotel … i taxisti indipendenti spesso non li vedono neanche i turisti, quindi niente guadagno per loro.
Questi grandi Villaggi Turistici inoltre, non collaborano minimamente con le amministrazioni locali. Per esempio è stato più volte chiesto un contributo per l’ospedale, visto che ospitando tanti stranieri può capitare che qualche loro cliente abbia necessità di una qualche cura; niente, orecchie da mercante 🙂
Sono grandi catene internazionali come il Riu appunto e non hanno problemi economici visto che continuano a fare centinaia e centinaia di camere e possono permettersi di tenerle anche vuote quando di turisti ce n’è davvero pochi. Però non gli interessa che gli abitanti di Boa Vista non abbiano ancora una rete idrica decente o che ci siano intere zone prive di strade o di illuminazione … loro i turisti li blindano nelle loro strutture e che si sia a Boa Vista o a Waikiki nelle Hawaii fa proprio lo stesso.
Alla fine dove vanno i proventi del favoloso Turismo di Capo Verde? Sicuramente non nelle tasche dei lavoratori capoverdiani, che vengono assunti con contratti a termine per lo più di sei mesi e sono sottopagati. Una donna che fa le pulizie nelle camere non porta a casa neanche 200 euro al mese, idem un cameriere; qualcosa di più verrà dato a personale più qualificato, ma è ben difficile che un capoverdiano che lavora in queste strutture porti a casa più di 400 euro e senza nessuna sicurezza, in quanto dopo qualche mese può benissimo essere lasciato a casa. E badate bene che questi lavoratori non hanno a disposizione alcun tipo di alloggio e con i pochi soldi che prendono si devono anche pagare un affitto, che in genere ammonta a cifre più alte del loro stipendio. Di qui, il problema dei quartieri di baracche (ma non importa, tanto i turisti non le vedono perché vengono accompagnati in un mini tour per vedere Sal Rei, dove gli fanno vedere di gran carriera quello che vogliono loro e basta).
Se si fosse puntato su un turismo sostenibile, sarebbe diverso. Chi affitta un appartamentino ad esempio, farà spesa nei negozi, mangerà nei ristorantini, prenderà l’aperitivo nei bar dell’isola e farà girare qualche soldo nelle tasche della popolazione, senza contare che avrà l’opportunità di vedere davvero qualcosa di Capoverde.
Quindi, caro il mio Signor X (vedi che mantengo la tua privacy? che brava che sono 🙂 ) Io non sono assolutamente contro lo sviluppo turistico a Capo Verde, anzi io sono a favore dello sviluppo ma dello sviluppo che grazie ad un turismo organizzato intelligentemente dovrebbe portare beneficio alle isole e ai capoverdiani e non solo alle multinazionali!!!
il tuo commentatore critico è un turista da all-inclusive, non un viaggiatore, il Tussmo Sostenibile che desideriamo è quello che si è sviluppato a S.Antao, A Fogo, e inizierà Maio, quello dei Resort dove trovi la Chianina alla Nutella stà al turismo sostenibile quanto un Petroliere all’ecologia
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Certo è così. Ma è proprio quello che piace e vuole il Governo … Tu parli di un futuro turismo sostenibile a Maio … permettimi di dubitarne perché visto le spiagge e la vicinanza con Praia io non credo si accontenteranno di un turismo di nicchia 🙂
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Cara Luisa
anni fa ci provarono a fare un ecomostro sulla spiaggia principale ( è visibile ed abbandonato ) che avrebbe portato turismo senza soffocarci, poi l’imprenditore ha fatto la fine del Ricucci.
confido in un progetto sostenibile, magari con resort minimalisti ( per ex. tu a Boa ne hai uno molto chic Spinguera ) per Naturisti/naturalisti, per un turismo sia estero che da Praia, stà crescendo l’economia nella capitale e ci sono già vacanzieri da weekend tipo Milano-Santa Margherita. noltre politici badii hanno acquistato appezzamenti vista oceano, diplomatici ONU si sono innamorati di Maio e vogliono portare investimenti per progetti sostenibili , insomma a Maio ci crediamo, e poi tu conosci la diffeenza tra i kreoli e i badii, questi ultimi sono più conservatori per tradizioni,cultura,ambiente
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Sono davvero contenta se è così e se ci credete voi di Maio sarà senz’altro così. Almeno una di queste isole riuscissero a salvarla sarebbe fantastico!!
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Brava, ii lo ripeto da una vita ma chi non capisce sono quelli con le tasche piene. Li troviamo ovunque in giro per il Mondo. E rovinano li svillupo e la giusta educazione. Poveracci che restino nella lora bella Italia. … Maio non li vuole e mi auguro che non cambi…. I Snooob
Canarini
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Concordo pienamente con quanto detto da Luisa e dagli altri utenti. Boavista negli ultimi 15 anni è cambiata e sicuramente in peggio portando soldi a chi già li aveva a discapito dei boavistensi e dei lavoratori che provengono da altre isole e stati. Poi purtroppo (Italia insegna) agli amministratori locali non interessa lo sviluppo dei loro conterranei ma l’ingrassamento delle delle loro tasche e degli amici più vicini. Vedi la recente vendita di terreni e interrogazioni parlamentari. Saluti
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Siamo perfettamente d’accordo Gianluca 🙂
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Penso che tra i responsabili dello scempio ambientale e culturale che da anni ormai si sta perpetrando a Capo Verde non bisogna escludere né dimenticare gli amministratori locali e nazionali che hanno concesso le autorizzazioni a costruire (sarebbe interessante capire in cambio di cosa e a quali condizioni, oltre che con quale obiettivo reale), quello che oggi vediamo e che si è concretizzato nella devastazione di un ambiente fino a pochi anni fa a dir poco paradisiaco ed ormai purtroppo irriconoscibile. Che tristezza.
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Questo è ovvio Antonio … sappiamo bene che dietro a certe concessioni edilizie c’è sempre qualche zampino del governo. Questi delle multinazionali non hanno problemi a “ungere le ruote” pur di fare quel che voglio e naturalmente tanti politici non hanno problemi a farsele ungere 🙂 Italia insegna d’altronde.
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Buongiorno Luisa devo farti i complimenti x articolo sul turismo dei “resort” dove hai centrato al 100% il problema di un turismo ” NON SOSTENIBILE” …oltre hai problemi giustissimo argomentato nell’articolo, aggiungo aggravanti x i resort, quali NON PAGARE x 1) Smaltimento immondizia 1 turista produce dal 600 al 720% di immondizia di un Capoverdiano ( il capoverdiano paga con le tasse il contributo x immondizia, il Resort NO) e l’ immondizia turistica rimane sull’isola 2) liquami fognari a cielo aperto dei resort o scarichi in oceono abusivi. I RESORT fanno quello che voglio, in quanto un controllo sanitario delle acque reflue NON esiste 3) i resort scoraggiano i turisti ad uscire dai villaggi..affermando che all’esterno e pericoloso x incolumità delle persone…in realtà’ in paese e nello stesso Barrio chiamato BoaEsperanca ( la pericolosissima zona baracche) l’unico pericolo nel quale incorre il turista e quello di pagare una Coca-Cola 1/3 del prezzo che le viene “estorto” nel resort….escursioni, ristoranti e soggiorni in strutture al di fuori dei grandi resort seguono la stessa “illogica” dei prezzi. Impoverendo l’ economia locale a beneficio dei grandi gruppi
Merighi Fabio
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Grazie Fabio per il tuo contributo! E’ verissimo che i problemi apportati da questi “mostri” turistici sono tanti ed è altrettanto vero che le multinazionali responsabili di queste catene di villaggi e hotel, non si adoperano minimamente per aiutare a risolvere tante situazioni.
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Perfettamente ragione, così è anche a S. Vicente dove vado spesso.
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ben detto, luisa, sei il mio microfono!
sai che vogliono far morire sao vicente per tenere i viaggiatori lì, perché gli investitori siano soddisfatti dei loro investimenti! E intanto il paese muore! Hi visto bene anche tu cosa ne è di S. Nicolao, che è un’isola bellissima…
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Silvia Punzo
Founder at SIMABÃ
São Vicente – Cabo Verde
tel. 00238 2312465 – 9937347
http://www.simabo.org
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Aggiungiamo pure 🙂 e ci sarebbe anche altro da aggiungere … ma possiamo lasciar perdere che tanto serve a niente!
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Standing ovation. Possiamo anche aggiungere il problema dei rifiuti 🙂 E dell’artigianato? 😀
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