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E’ passato esattamente un anno da quando le piogge fecero crollare il ponte a Boa Vista.
Quando successe, visto che la strada crollata è l’unica che collega la cittadina di Sal Rei agli altri borghi ed all’aeroporto, è stata approntata una strada alternativa per aggirare il ponte crollato e poter proseguire sulla strada principale.
Un anno dopo, la situazione è la medesima, il ponte è ancora nelle condizioni di prima e purtroppo, la nuova ondata di piogge, ha allagato e reso impraticabile anche la stradina alternativa, per cui Sal Rei resta nuovamente isolata.
Sal Rei è il centro dove si trovano tutti gli impianti turistici, gli uffici, i negozi … è il cuore dell’isola e la gente che vi lavora ma non vi abita, ha dovuto raggiungerla via mare approfittando di gommoni che sono stati messi a disposizione per questo scopo.

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Chi deve andare all’aeroporto è decisamente tagliato fuori.
La grande zona delle “barracas” è completamente inondata e centinaia di persone si ritrovano senza tetto, proprio come l’anno passato.
Tutta la popolazione si sta giustamente lamentando, anche perché pare che per fare la strada alternativa siano stati spesi parecchi soldi, che a detta di molti, potevano essere impegnati nella ricostruzione del ponte, che invece è rimasto intoccato.
Praticamente, in un anno non è stato fatto nulla di utile, pur sapendo che ogni anno in questo periodo le piogge arrivano ed era quindi pensabile che ci si sarebbe ritrovati in queste condizioni.

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Triste situazione di un Paese senza risorse economiche, ma anche senza capacità, perché se i lavori della strada alternativa fossero stati fatti a regola d’arte (visto che comunque i soldi sono stati spesi), la situazione non sarebbe ora così grave.
C’è anche da dire che Capo Verde è un Paese arido e l’acqua rappresenta una risorsa preziosa che, in occasione di grandi piogge, potrebbe essere raccolta con la costruzione di dighe che servirebbero oltre che ad immagazzinare l’acqua, anche a salvare intere isole da immani disastri.
Invece, continuiamo a costruire mega hotels, e sbracciamoci per far arrivare sempre più turisti, poi se finiranno allagati o impossibilitati a ripartire …. beh … c’è sempre la Divina Provvidenza!!!

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