Archive for dicembre, 2012


Istinto e ragionamento

Da un intervento fatto in Facebook da un mio amico, prendo spunto per questa riflessione.
Parecchi europei che vengono in queste isole, dopo averle un pochino conosciute,provano pena per la situazione delle donne in generale.

Succede qui, che l’uomo non ha grande rispetto per l’altro sesso, semplicemente usa le donne e non pensa quasi mai ai figli; ne deriva che la grande maggioranza delle ragazze dai 14- 15 anni in su, si ritrovano sole, con uno o due o anche più bambini che non hanno un padre.
Tutti questi figli sono frutto di rapporti occasionali o comunque di breve durata, per cui i figli di una ragazza hanno in genere padri diversi .

Essendoci grande scarsità di lavoro, queste donne non hanno con che sostentare la prole e neanche dove vivere, per cui portano tutti i bimbi a casa della nonna (che in genere è pure lei senza marito) ed ecco che possiamo vedere quantità di case abitate da donne sole di due o anche tre generazioni diverse, con tanti bambini che vengono accuditi da nonne e bisnonne, nonché da sorelle più grandicelle …
Queste donne si arrabattano facendo lavoretti saltuari o preparando dolcetti e biscotti da vendere in strada, le più vecchie si adattano anche a fare lavori pesanti, tipo la raccolta della ghiaia, cosa che le giovani non fanno più.

Ma tornando alle ragazzine, una volta che hanno sistemato il figlio in casa, continuano la loro vita di nulla-facenti. Non sono però madri snaturate, anzi, loro ci tengono moltissimo ad avere cura dei lori bambini e adorano farsi vedere in giro con i piccoli che cercano sempre di mantenere puliti e ben sistemati. Non hanno in genere altri interessi, se trovano un lavoretto, dura poco perché non sono lavoratrici e si lamentano per essere poco pagate, quindi preferiscono rinunciare …
Non hanno prospettive per un futuro migliore e non ci pensano, semplicemente continuano la loro vita, passando la giornata con i figli e le serate in giro con i ragazzi senza preoccuparsi per prevenire altre gravidanze. L’unica cosa che gli viene in mente per cercare di migliorare le loro condizioni di vita, è accalappiare qualche straniero e cercare di farsi mantenere, senza rinunciare però a quello che loro ritengono essere il Vero Maschio: l’uomo capoverdiano!

Questa che ho raccontato è a grandi linee la condizione della donna qui (ma non solo qui). Ora, anche a me all’inizio ha fatto pena questa situazione ed ho provato rabbia nei confronti degli uomini capoverdiani così menefreghisti e maschilisti, nonché nei confronti degli uomini stranieri che a volte approfittano alla grande di queste ragazze. Però devo dire che, dopo aver conosciuto bene l’ambiente e la gente, ho cominciato a vedere la cosa anche sotto altri aspetti.

Intanto tutti, sia uomini che donne, non utilizzano il ragionamento; non gli è stato insegnato, non hanno avuto esempi e quindi non esiste per loro. Vivono in maniera istintiva e l’istinto dice agli uomini che loro comandano e dice alle donne che sono fatte per servire gli uomini e procreare. Una donna non è completa se non ha almeno un figlio in giovanissima età. Anche quelle che sono in qualche maniera riuscite a raggiungere una condizione di vita migliore, quando arrivano a 20 anni, se non hanno figli ne soffrono.

Ci sono ragazze che sono state in Europa o che addirittura ci stanno tuttora, vivono e studiano o lavorano li e vengono a Capo Verde solo per qualche vacanza; queste hanno visto altri modi di porsi nella vita, sono a stretto contatto con una civiltà molto più evoluta e uno penserebbe che questo le possa cambiare …. Non è così. Sicuramente hanno allargato le loro vedute, hanno imparato tante cose, ma il loro cuore è rimasto qui, la nostalgia per il loro Paese è infinita e riguarda proprio questo modo di vivere senza farsi problemi, senza inibizioni, a briglia sciolta. Adorano passare qui le vacanze estive e quando sono qui fanno esattamente quello che facevano prima di andarsene. Ora sono in grado di sfoggiare abiti migliori e cianfrusaglie europee in quantità, magari hanno anche qualche soldo da spendere, ma passeranno la loro vacanza in giro con i ragazzi, passando da un locale ad una spiaggia con uno e con l’altro, pagandogli anche le consumazioni e qualunque altra cosa questi chiedano … Qui ritrovano i loro uomini, quelli che non le rispettano ma che fanno parte di loro, del loro modo di essere; sono quelli che le trattano magari a pesci in faccia, ma per loro sono i veri uomini!

Riguardo al problema dei figli, esiste una campagna a livello nazionale per insegnare alle donne a proteggersi utilizzando preservativi e, nei centri di salute vengono distribuite pillole anticoncezionali gratuitamente e volendo si può anche farsi applicare una spirale ….. ma è una piccolissima percentuale quella delle donne che vi fa ricorso.

Quindi, alla fine, queste donne sanno benissimo che se vogliono possono evitare gravidanze e sanno anche che esistono uomini che trattano con gentilezza, con rispetto e a volte anche con affetto, ma definitivamente, non è quello che loro vogliono.

Noi europei quando arriviamo qui, vorremmo “salvarle”, ci piacerebbe dargli quella dignità che manca loro, vorremmo toglierle dalle grinfie di questi maschi-padroni, ma una cosa ho capito dopo anni qui: Loro non vogliono essere salvate! Non si sentono assolutamente degradate o inferiori, sono anzi molto fiere del loro modo di essere e di pensare e credo che ogni popolo alla fine abbia il diritto di vivere secondo le sue usanze e seguendo i suoi principi. Non ci sono principi? … Seguendo l’istinto 🙂

In un articolo del giornale uscito qualche giorno fa, si parla delle zone di Sal, fatte esclusivamente di case clandestine.
A Santa Maria, esistono due quartieri, Terra Boa e Fatima, che sono vere e proprie “favelas”, agglomerati di baracche costruite con materiali di recupero quali bidoni, latta e qualche pezzo di legno, prive di qualsiasi condizione igienica.terra boa 1

Alcuni abitanti del posto sono stati intervistati ed hanno detto che queste baraccopoli sono in continua espansione visto che ogni giorno arriva gente nuova e costruisce la propria abitazione; solo a Fatima ci sono ad oggi più di 200 baracche che ospitano a volte anche più di una famiglia e naturalmente, sono tutte famiglie numerose …
Molti di quelli che abitano qui, sono persone che arrivano a Sal da altre isole, in cerca di condizioni di vita migliori, attirati dallo specchietto per le allodole del turismo in espansione …. Poi, in mancanza di lavoro, si vedono costretti ad andare a vivere nelle baracche.

Secondo gli intervistati, gran parte della colpa di questa situazione è da attribuirsi al disimpiego, all’alto costo della vita e agli affitti che sono ormai altissimi per chi non ha lavoro oppure guadagna veramente poco.

Qui si sta parlando di Sal, ma la situazione è simile se non peggiore a Boa Vista ed anche a Santiago esistono di queste zone. E’ un fenomeno che è venuto allargandosi proprio su quelle isole che sono state maggiormente toccate dal turismo.

E’ una piccolissima parte di capoverdiani quella che usufruisce delle migliori condizioni di vita apportate dal turismo, per contro, sono sempre di più quelli che non possono più comperarsi da mangiare perché i prezzi sono diventati europei, ma gli stipendi sono rimasti capoverdiani.
Sono arrivati i supermercati che espongono in bella vista parmigiano e prosciutti, verdure importate e vini di buona qualità, biscotti e panettoni … ma il capoverdiano non sa neppure cosa siano tante di queste cose, e se cerca la sua mandioca o il suo pesce, si accorge che sta costando come se fosse d’importazione …. Il tonno fresco? A S.Nicolau 200 scudi il Kg. A Sal 600 scudi il Kg ….

Su isole come S.Nicolau (ma non è l’unica), non si vede questa povertà estrema, non c’è la fame, non ci sono baracche. Si possono vedere nelle zone interne, delle casette povere, fatte di sasso con il tetto di paglia, ma non sono agglomerati, sono abitazioni sparse nella campagna e tante hanno il loro piccolo orto oppure appartengono a pescatori. C’è la povertà sicuramente, manca il lavoro, ma si riesce a comprarsi da mangiare nelle botteghe e il pesce con qualche ortaggio non mancano mai.

Qui il turismo vero e proprio non è ancora arrivato, non ci sono villaggi turistici né grandi alberghi e lo straniero che viene qui si accontenta di piccole pensioni e ama camminare alla scoperta di un’isola ancora incontaminata oppure prende una barca e va a spasso per il mare …. Tutto questo fa si che i nativi possano continuare la loro vita semplice in tutta tranquillità 🙂

Chissà se il Governo sarà capace di salvare almeno qualche isola, cercando di portare un turismo più responsabile e di fare le cose a misura d’uomo? … lo scopriremo solo vivendo ….;-)

Al seguente indirizzo, l’articolo apparso sul giornale “A Nação) :
http://www.alfa.cv/anacao_online/index.php/destaque/3925-o-lado-negro-da-terra-boa

Anche qui sarà Natale

Ed eccoci arrivati quasi a Natale, qui a S.Nicolau non sembra proprio; non tanto per il clima decisamente estivo, ma perché non esiste la famosa “atmosfera natalizia” …

Se si ama tutto quello che concerne i preparativi (interminabili) del Natale, con le corse tra le vetrine scintillanti di luci e le liste (interminabili) di regali e “pensierini” da compilare, lo scervellarsi per pensare a cosa comperare e a come essere originali, se vi piace battere a tappeto supermercati, centri commerciali e negozi di generi alimentari per poter preparare un pranzo pantagruelico …. allora non ci dovete proprio venire in un posto come questo 🙂

Quest’anno per la prima volta qualche negozietto di cinesi ha importato dei piccoli alberi di natale sintetici con i relativi addobbi, mentre il Comune, ha provveduto (solo ieri l’altro) a montare nella piazza principale, una struttura in ferro che non ha nulla dell’albero, è una gigantesca fiamma decorata con luci multicolori. Non chiedetemi perché una fiamma e non un albero … non l’ho proprio capito!! Ma esiste anche nelle vicinanze del porto, un’altra struttura, fatta con un palo centrale e dei fili di luci che si allargano verso terra, sormontato da una stella, e questo fa pensare vagamente ad un albero di Natale 🙂
Qui finisce l’atmosfera natalizia, non c’è altro, se escludiamo dei sacchettini di frutta secca che sono apparsi nei negozi e qualche giocattolino di plastica colorata.

Tutto ciò. a me sembra meraviglioso!!!!

Vado per la strada tra la gente che cammina tranquillamente, chiacchierando, facendo quello che fa durante tutto l’anno, sotto il sole che martella vado al mercatino a cercare qualcosa di verdura e scopro che c’è un pochino più di varietà del solito e questo mi fa felice. Mamma mia, come si apprezzano le cose quando c’è così poco, quanto poco ci basta per essere felici …. penso a quando giravo per il centro commerciale e tra montagne di cose, non riuscivo a trovare qualcosa che davvero facesse al caso mio e sorrido tra me e me; mi rivedo a correre perché avevo a disposizione solo pochi minuti tra il lavoro e la casa e i mille impegni che mi aspettavano al varco … e questo pensiero mi fa rilassare ancora di più!!! Mi prendo tutto il tempo che voglio per parlare con le donne del mercato e scopro che non ci pensano neppure lontanamente al Natale ed ai regali! Cucineranno più o meno le solite cose e passeranno la giornata in famiglia, questo si, si riuniscono in genere con i genitori, figli, zii ecc ecc.

Qualche bambino avrà uno o più giocattoli, ma sono pochissimi, la maggior parte riceveranno delle caramelle o dei dolcini fatti in casa; la mattina di Natale verranno a bussare insistentemente alla porta per cantare una canzoncina e ricevere in cambio una monetina o una caramella e poi sciameranno per le strade correndo di casa in casa felici del piccolo bottino raccolto.

Vivo a S.Nicolau, cosa mi manca? La mia famiglia sicuramente, ma quella non manca solo a Natale, del Natale italiano non mi manca davvero niente 🙂
In quattro amici faremo il nostro pranzetto di Natale e pensa un po’, avremo persino un panettone!!!! In un negozio ne ho visti addirittura quattro e naturalmente ne ho portato a casa uno che sarà il mio simbolo del Natale 🙂

Buone Feste a tutti dal Paese del Natale ancora umano!!!! (ma non lo resterà per molto)

A scuola con il P.C.

big_1354811764_9465_MundoMentre gli studenti reclamano per la mancanza di professori e la cattiva organizzazione delle scuole secondarie in tutto il Paese, il Primo Ministro decide di dargli un contentino …

Consegnano 20 personal computer a studenti del liceo Cabral di Sta Caterina (Santiago).
Presenti alla cerimonia di consegna saranno il primo ministro, la ministra dell’educazione e l’ambasciatore dell’India.
E già, perché i computer, naturalmente sono un dono che viene da fuori!!! Pure l’India aiuta Capo Verde, ed ha inviato 312 PC, dei quali una parte sono già stati assegnati ad alunni, anche delle elementari …

E avanti così, continuano a non migliorare niente, non si decidono a organizzare, ma continuano a beneficiare di vari aiutini ed aiutoni che gli permettono di tirare a campare 🙂 Intanto gli studenti vanno a scuola e rimangono ore senza far nulla perché il professore non c’è e si accontentano in molti casi di aule fatiscenti, però pagano la retta allo Stato.

Tra l’altro, questa mossa dei 20 pc, non mi sembra neanche tanto astuta politicamente parlando perché, non so quanti saranno gli alunni di quel liceo, ma certamente molti più di 20, per cui, 20 voti sicuri e chissà quanto malcontento …

Pare sia in forte ascesa la prostituzione maschile nell’isola si Sal. homem prost
Uno di questi ragazzi statuari che campano grazie alle turiste straniere in cerca di nuove sensazioni, si è lasciato intervistare ed ha raccontato che sono in parecchi che come lui, aspettano davanti ai bar o dentro le discoteche o i vari ritrovi di Sta Maria, le turiste che li invitano a passare una notte o anche tutta la settimana di vacanze con loro.
Questo “Paulo” dice di essere arrivato a prendere anche 100 euro per una notte e per loro è davvero tantissimo. Inoltre racconta che una coppia di italiani se lo voleva portare in Italia per farlo lavorare come ballerino di striptease ma non ha accettato perché un’altra coppia sempre di italiani lo ha sconsigliato e gli ha offerto di comprare un taxi e farlo lavorare per loro, rimanendo a Sal …
Lui alla fine, ha scelto di prostituirsi perché dice, è un lavoro meno faticoso e più piacevole. Non la considera prostituzione, lui semplicemente fa qualcosa per rendere felici le turiste 🙂
Il suo sogno? Trovare quella turista che lo farà andare in Italia, oppure riuscire ad avere un suo personale taxi.
Fino a qualche anno fa esisteva già questa cosa a Sal, ma era in forma diciamo così … ridotta, ora sono centinaia i ragazzi e le ragazze che “lavorano” in questo redditizio campo.
Alla fine, pare che gli italiani e le italiane si diano un gran da fare a Sal 🙂 che ormai non è più solo un cantiere a cielo aperto, ma si è trasformata in un vero e proprio bordello a cielo aperto!!!

A questo indirizzo l’articolo con l’intervista:
http://www.alfa.cv/anacao_online/index.php/destaque/3771-santa-maria-prostituicao-masculina-uma-forma-de-ganhar-a-vida