Archive for Maggio, 2014


Questo è un video di denuncia. Una protesta contro il lavoro che svolgono queste donne che vengono chiamate “Donne del Mare”, in quanto lavorano sulle spiagge per raccogliere la sabbia, che viene acquistata per essere utilizzata nell’edilizia.
La prima cosa che fa notare il video, è la condizione di queste donne, che fanno un lavoro pesantissimo, tutto il giorno sotto il sole cocente trasportando carichi di sabbia. Un lavoro usurante, non adatto sicuramente ad una donna, che provoca dolori di schiena e problemi vari di salute.
Poi c’è la questione ambientale, anche questa molto importante perché le spiagge a forza di portare via sabbia, andranno scomparendo.
Nel video si dice che è una questione grave, da non sottovalutare e che è urgente prendere dei provvedimenti.
Anche qui a Tarrafal ci sono le donne che fanno quel lavoro, le vedo ogni giorno perché vanno qui vicino a casa mia e raccolgono la ghiaia; ho visto da vicino quanto pesante sia quel lavoro e mi auguro veramente che scompaia a breve termine. Anche se poi penso: se non potessero più farlo? Di cosa vivrebbero? Che altro lavoro potrebbero mai procurarsi? 😦
Tra l’altro la sabbia di mare non è adatta per l’edilizia perché è salata e costruendo con cemento impastato con questa sabbia, si corre il rischio di veder crollare i muri nel giro di pochi anni …
Io ho fatto un po’ una sintesi perché il filmato non è in Portoghese ma in un criol abbastanza stretto e impossibile da capire per chi non vive qui da tempo, ma le immagini sono comunque eloquenti.

HAPPY IN CABO VERDE

Ecco alcune foto di Capo Verde, animate dalla chitarra di un amico: Leonardo Crenna 🙂

Il Porto dell’Isola di Maio

Maio è una delle isole che hanno grossi problemi di collegamenti sia marittimi che aerei.
Era stata prevista la creazione di un porto, ma pare che ora l’idea sia stata accantonata per mancanza di fondi.
Personalmente credo che non sarebbe neanche necessario fare un porto nuovo, basterebbe sistemare ed attrezzare meglio il porto che già esiste, per fare in modo che possano farci scalo le navi. Attualmente Maio conta solo con una nave mercantile che arriva una volta a settimana.
Al governo c’è un deputato che rappresenta l’isola di Maio e si chiama Fernando Frederico; è di oggi la notizia, che questo signore ha minacciato di dimettersi qualora non venga risolta la questione dell’accessibilità all’isola di Maio entro il mese di dicembre.
Il deputato spiega come l’isola sia stata messa nel dimenticatoio, privilegiando sempre Praia e Sao Vicente. Si rivolge al Primo Ministro che fa parte del suo stesso partito, chiedendo che venga intanto aggiunta un’altra nave come quella che fa il servizio attuale e che vengano inseriti più voli settimanali. Chiede insomma, che si inizi almeno a prendere qualche misura alternativa in attesa di riuscire a riabilitare il porto, per fare in modo che l’isola non rimanga tagliata fuori dai percorsi turistici.
Ci auguriamo che la protesta di Frederico abbia un qualche riscontro, perché è davvero un peccato dimenticarsi di un’isola che ha tutti gli attributi per diventare un ottimo centro turistico.
Io egoisticamente penso sempre che vorrei che queste isole restassero come sono … ma non ci si può dimenticare che Maio è una delle isole di CV che hanno il più alto tasso di disoccupazione e neppure ci si può dimenticare di chi ci ha investito qualcosa ed ha diritto di poter lavorare.

http://noticias.sapo.cv/info/artigo/1385634.html

Tre giorni e tre notti di musica e festa nella spiaggia di Gamboa sull’isola di Santiago, hanno aperto la stagione dei festival che si terranno più avanti anche a São Vicente e São Nicolau.
Il Festival è una delle manifestazioni più importanti e sentite sulle isole e la gente si sposta in massa da un’isola all’altra per non perdersi lo spettacolo.
Per i turisti è senz’altro un’ottima occasione di vedere qualcosa di diverso, farsi un’idea del modo di divertirsi dei capoverdiani, ascoltare la musica di gruppi e cantanti capoverdiani, alcuni dei quali affermati anche all’estero, girare tra le bancarelle che offrono cibo cucinato al momento e bevande in quantità.
Quasi inutile dire che il Festival di Gamboa ha avuto un enorme successo e un’affluenza di pubblico impressionante, eccovi alcune foto:

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Casa Para Todos

Nel 2010 vene posata la prima pietra del progetto “Casa para todos”. Questi quartieri da destinare ai meno abbienti, sono stati realizzati su tutte le isole.
A Tarrafal di S.Nicolau l’opera è ultimata e le case verranno consegnate nel prossimo mese di luglio. Esiste in Comune una lista di persone che hanno fatto richiesta per avere la casa e da questa lista verranno scelte le famiglie che attualmente vivono in condizioni peggiori e quelle che una casa non ce l’hanno proprio.
Io ieri ho voluto andare a vedere il nuovo quartiere ultimato e l’ho trovato decisamente carino. Tra l’altro si trova in una zona molto gradevole, con una splendida vista mare da un lato e il verde degli orti dall’altro.
Mi ha fatto piacere vedere un progetto portato a termine perché di progetti ne esistono a iosa, ma sono pochi quelli che poi vengono realizzati. Mi auguro che le famiglie a cui verranno destinate queste case, sappiano averne cura e si possano finalmente godere una qualità della vita leggermente migliore 🙂
Eccovi le foto

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Meglio la Galera!!

Nei giorni scorsi, un carcerato che stava scontando la pena di quattro anni di reclusione nella prigione dell’isola di Sal per furto e aggressione, è riuscito a fuggire.
Mentre la Polizia stava effettuando le ricerche sull’isola per riprenderlo, il tizio ha deciso di ritornarsene spontaneamente in cella.
Si è presentato in carcere dicendo testualmente: – “La vita la fuori non è uno scherzo! Almeno qui ho garantiti tre pasti al giorno, il lavaggio della biancheria e un tetto sulla testa!”-
La notizia può anche far sorridere, ma alla fine la dice lunga sulle condizioni di vita di tanti capoverdiani, che in isole come Sal, si devono accontentare di vivere in bidonville, oppure non trovano posto neppure li e non avendo nessun tipo di entrata, si arrabattano commettendo furti e aggressioni ai danni dei turisti e della gente comune.
L’avvento del Turismo che è il motore che dovrebbe far progredire il Paese, è stato purtroppo anche la rovina di tanta povera gente, che sperando di migliorare le proprie condizioni, si è trasferita sulle isole cosiddette turistiche pensando di trovarvi lavoro. Purtroppo per loro, il lavoro non c’è, perché il turismo è in mano agli stranieri che gestiscono i grandi villaggi turistici e i grandi alberghi, i cui clienti sono praticamente blindati all’interno di queste strutture e non lasciano che pochissime briciole ai capoverdiani, usufruendo del famoso “tutto incluso”.
La vita diventa veramente dura per chi sperava di migliorarsi e la disperazione spinge alla delinquenza. Il risultato? I turisti si spaventano e i locali muoiono di fame … Il Governo? loro hanno altro a cui pensare, devono correre dietro ai Cinesi, posare la prima pietra di una quantità di Opere che magari un giorno si realizzeranno, arraffare tutti gli aiuti stranieri che arrivano copiosi, insomma la scelta dello Stato è decisamente quella di europeizzarsi il più possibile!!!
E i disoccupati? i poveri? Per loro meglio la galera, almeno li si mangia.

http://noticiasdonorte.publ.cv/22851/sal-fugitivo-volta-para-cadeiade-livre-vontade/

In occasione della celebrazione della Giornata della Lingua Portoghese, la scrittrice e professoressa capoverdiana Ondina Ferreira, dice la sua a proposito del rapporto che i capoverdiani hanno con la loro lingua ufficiale.
Si sa che la lingua ufficiale è il portoghese ma, si sa anche che per i capoverdiani è solo una seconda lingua perché la loro lingua madre continua ad essere il Creolo, che in sostanza non è una vera lingua ma una sorta di dialetto.
Il creolo non ha una grammatica ed è sostanzialmente un dialetto parlato che poi viene scritto senza regola alcuna, in modo sempre diverso a seconda di chi lo scrive.
La scrittrice ricorda che il portoghese è una delle 20 lingue più parlate nel mondo, tra l’altro, la più parlata nell’emisfero sud e che Capo Verde è in contatto per affari, politica e quant’altro, con una quantità di Paesi di lingua Portoghese, primo fra tutti il Brasile. Risulta che i giovani capoverdiani che stanno studiando o che hanno finito le scuole, non sono in grado di parlare e scrivere correttamente la lingua ufficiale del loro Paese e questo crea difficoltà per rapportarsi con persone di altri Paesi Lusofoni con i quali esistono rapporti commerciali e che potrebbero proporzionare lavoro.
Tutto ciò accade perché i bambini crescono parlando il Creolo e quando vanno a scuola, studiano il Portoghese come se fosse una seconda lingua senza molta importanza, in più contano con un insegnamento di livello molto basso, impartito spesso da maestri capoverdiani che a loro volta zoppicano con il Portoghese. Tutte le lezioni sono tenute in Creolo e al portoghese viene riservato lo spazio che si dedica generalmente ad una seconda lingua nelle scuole medie.
Inoltre, buona parte dei cittadini capoverdiani sono a favore dell’ufficializzazione del Creolo come lingua principale e non amano apprendere bene il portoghese, gli basta capire quel poco che gli serve per vedere la televisione che è poi praticamente l’unica occasione in cui si sente parlare il portoghese qui. Infatti anche negli Uffici Pubblici, negli aeroporti, nei ristoranti e locali vari si parla il Creolo, così come i cantanti che vanno per la maggiore, fanno canzoni in Creolo.
Ondina Ferreira lancia ai giovani l’avvertimento che è deprecabile l’abbandono della lingua ufficiale e che ci sarà solo da pentirsi di non conoscere bene una lingua che nel vicino 2020 sarà parlata da 400 milioni di persone e che sarà veicolo sempre più importante di scambi con altri Paesi, nel campo dell’industria, l’import-export, il turismo,il mercato del lavoro in generale nonché la cultura.
Sono d’accordo con Ondina naturalmente 🙂 Capisco l’attaccamento al loro dialetto che è nato proprio per non farsi capire dai portoghesi che li schiavizzavano, ma ai giorni nostri queste barriere bisogna superarle e basterebbe un piccolo sforzo per arrivare a fare del portoghese la lingua prima, mentre si può conservare il Creolo come dialetto e preservarlo dall’estinzione.
Difficile farlo capire a questa gente dall’orgoglio smisurato, che malgrado aneli essere europea, vede ancora lo straniero come un invasore …

http://www.jsn.com.cv/index.php/opiniao/1218-ondina-ferreira-a-nossa-bela-lingua

A questo indirizzo potete leggervi il racconto scritto da Antonio Danise, che parla di Maio e della trasformazione in opera che cambierà volto all’isola. Per chi ha conosciuto e vissuto queste isole com’erano, è un dispiacere assistere all’arrivo del progresso, ma si sa che non lo si può fermare, l’unica cosa che ci resta da fare è sperare che sia un progresso consapevole, a misura, non devastante. In ogni caso chi ama questo Paese continuerà ad amarlo, anche con le sue mille contraddizioni e malgrado lo scempio che tanti stranieri hanno fatto e stanno facendo.

Cartolina da Capo Verde

Ho trovato questo libro su Capo Verde. Non posso dare un’opinione perché non l’ho letto. Sicuramente la realtà capoverdiana è cambiata parecchio dal 1995 quando l’autrice ha effettuato il suo viaggio, ma può essere interessante scoprire il punto di vista di questa scrittrice. Resta tra l’altro, una delle poche pubblicazioni in italiano su Capo Verde.

LUOGHI D'AUTORE

isole della sodadeUto Ughi venne in vacanza a Capo Verde, sull’isola di Sal, e durante il suo soggiorno decise di visitare anche l’isola di Santo Antão; ne tornò entusiasta, paragonando la selvaggia bellezza e i paesaggi mozzafiato dell’isola ad un altro “paradiso” da lui precedentemente visitato, posto però in un altro Oceano e in un altro continente, Bali. Il noto violinista non lo sa, ma il suo giudizio ha influenzato alcune mie scelte e sia Santo Antão che Bali hanno decisamente cambiato la mia vita rivelandosi due destinazioni  magiche, di un incanto davvero speciale.

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